Intervista a: Eugenio Mira
Membro della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e dal 2004 al 2006. Presidente della Società Italiana di Otorinolaringologia Pediatrica.
Professore da qualche tempo si parla della “dizziness posturale percettiva persistente”, è una nuova entità nosologica in ambito vestibolare? Di che cosa si tratta ?
La dizziness posturale percettiva persistente ,PPPD o P3D, acronimo di Persistent Postural Perceptual Dizziness, e’ una entità clinica recentemente individuata (2017) dal Comitato per la Classificazione dei Disturbi Vestibolari della Barany Society, e definita come un disturbo vestibolare funzionale cronico: non è quindi né patologia psichica né una patologia organica, anche se patologie psichiche o organiche possono favorirne l’ insorgenza o possono associarsi ad essa come comorbidità.
Come la possiamo collocare nel panorama dei disturbi dell’equilibrio ?
La PPPD e’ una patologia cronica, che persiste nel tempo spesso con periodi di miglioramento e peggioramento dei sintomi e solo in una minoranza dei casi va incontro a risoluzione spontanea.
Nasce dalla unificazione di una serie di patologie vestibolari a decorso cronico descritte negli ultimi anni: phobic postural vertigodi Brandt e Dieterich nel 1986), space-motion discomfort (Jacob et al, 1989), visual vertigo (Bronstein, 1995), chronic subjective dizziness (Staab et al, 2004)
Quali i sintomi che presentano questi pazienti, quando sospettare la PPPD?
La PPPD si manifesta con sintomi di disorientamento spaziale (dizziness), instabilità, vertigine non rotatoria presenti per più giorni e nell’arco di almeno tre mesi. I sintomi sono esacerbati dalla stazione eretta, dal movimento attivo o passivo, dalla esposizione a stimoli visivi complessi o in movimento, piazze aperte ed affollate, scale mobili, supermercati, aeroporti o stazioni ferroviarie, corridoi con tappeti o pareti con motivi ricorrenti, o viceversa stimoli visivi di piccole dimensioni guardati da vicino come computers, tablet, libri.
Da un punto di vista temporale come si comportano i sintomi che abbiamo appena visto?
I disturbi possono persistere per mesi o anni, i sintomi possono essere presenti per ore ma non necessariamente per tutta la giornata, possono aumentare o diminuire spontaneamente o in rapporto all’atteggiamento psicologico: attentivo e introspettivo o rilassato e distratto; e ancora, nei casi innescati da patologie vestibolari acute o ricorrenti come la VPPB, la malattia di Ménière, emicrania vestibolare, con il ripresentarsi dei loro sintomi, come fattore esacerbante.
I pazienti con PPPD hanno un atteggiamento posturale caratteristico.
Si, la sensazione persistente di instabilità e disorientamento spaziale che caratterizza la PPPD condiziona la stazione eretta ed il cammino dei pazienti. La stazione eretta è rigida, il cammino diviene timoroso, con una andatura rigida, lenta, a piccoli passi, intesa ad evitare lo spostamento del centro di massa fuori dal poligono di appoggio e la possibilità di una caduta. L’ ansia anticipatoria porta i pazienti ad evitare gli ambienti e le situazioni esacerbanti con conseguente limitazione delle attività lavorative e sociali e il rischio di scivolare verso una condizione di agorafobia di competenza psichiatrica.
Quali patologie possono precedere l’insorgenza della PPPD ?
La PPPD può essere innescata, in circa il 70 % dei casi da eventi patologici acuti, ricorrenti o cronici, non sempre identificabili, specie se lontani nel passato. Tale è il caso di patologie vestibolari periferiche o centrali, patologie neurologiche (malattie degenerative, traumi cranici o cervicali), patologie di interesse internistico (disritmie cardiache, disregolazioni autonomiche, scorretto uso di farmaci), psichiatriche (stati ansiosi, attacchi di panico).
Quanto le patologie vestibolari posso considerarsi all’origine dell’insorgenza della PPPD ?
La PPPD insorge in una significativa percentuale, intorno al 25 %, dei pazienti con patologie vestibolari acute (neurite vestibolare, sindrome vestibolare acuta su base vascolare) o ricorrenti episodiche (emicrania vestibolare, VPPB, malattia di Meniere), in un arco di tempo che va dai 12 ai 30 mesi. L’ insorgenza della PPPD è indipendente dall’intensità dell’evento scatenante, dalla gravità del danno vestibolare, dall’adeguato compenso o dalla risoluzione della patologia iniziale: i principali fattori responsabili sono una personalità ansiosa, una personalità ossessivo-compulsiva e una forte dipendenza visiva.
Rispetto all’evento scatenante come si innesta la PPPD ?
Se la situazione precipitante è acuta o ricorrente, come spesso è il caso delle patologie vestibolari, la PPPD si manifesta con il risolversi di questa, talora gradualmente, senza un intervallo libero, talora all’inizio in forma intermittente con sintomi della durata di giorni o settimane, e successivamente in forma persistente. Se la situazione precipitante ha un andamento cronico, come negli stati ansiosi, nei deficit vestibolari bilaterali, nelle patologie neurologiche degenerative, la PPD si manifesta in modo lento, quasi impercettibile all’ inizio, peggiorando poi gradualmente nel tempo.
Su cosa si fonda la diagnosi, quali sono si segni patognomonici ?
La diagnosi di PPPD è fondata soprattutto sulla raccolta dei dati anamnestici e non è supportata da segni obiettivi vestibolari o neurologici risultanti dall’esame clinico, dagli esami strumentali, dalla diagnostica per immagini. La eventuale positività di tali segni è piuttosto da riferire alla patologia vestibolare o neurologica che ha innescato la PPPD o che è ad essa concomitante. Vengono tuttavia riportate ampie oscillazioni al Romberg ed irregolarità all’esame stabilometrico e ai test posturali con Equitest.
Quali sono i meccanismi patogenetici di questa affezione.
Benché l’ esatta fisiopatologia della PPPD sia ancora da chiarire, si ritiene che essa rappresenti una forma di maladattamento a lungo termine ad un evento vestibolare, neurologico, internistico o psicologico.
La normale risposta fisiologica a tali disturbi (vertigine, dizziness, instabilità, paura di caduta) è quella di attivare strategie di controllo posturale di alto profilo attentivo, come una attenzione esasperata nei movimenti della testa e del corpo, un irrigidimento nella stazione eretta per una contrattura generalizzata dei muscoli antigravitazionali, un cammino cauto ed incerto, un maggior riferimento alle informazioni visive e somatosensoriali rispetto a quelle vestibolari.
Normalmente queste strategie vengono abbandonate quando i sintomi vestibolari si attenuano e con essi la paura di caduta. Nei soggetti predisposti alla PPPD questo processo di riadattamento fallisce e si instaura un circolo vizioso persistente di maladattamento: le strategie di controllo posturale ad alto rischio, correttamente attivate dall’evento iniziale, persistono nel tempo in condizioni di svolgimento delle normali attività quotidiane o in risposta a stimoli motori o spaziali di scarso rilievo.
Esiste uno stato psicologico favorente l’insorgenza della PPPD
Uno stato ansioso preesistente o una personalità neurotica, con aspetti ossessivo-compulsivi, favorisce questo maladattamento. Segni premonitori dell’instaurarsi di una PPPD sono una vigilanza esasperata delle sensazioni legate all’ equilibrio e all’ orientamento spaziale, un alto livello di ansietà, una elevata dipendenza visiva.
Ricerche di risonanza magnetica morfologica e funzionale hanno documentato una riduzione del volume della sostanza grigia e una alterazione della attività e della connettività delle aree cerebrali connesse con il controllo posturale, la navigazione, l’ orientamento spaziale.
Esiste una terapia valida ?
Il controllo, se non la risoluzione, della PPPD richiede un trattamento integrato e a lungo termine basato su tre cardini: la riabilitazione vestibolare, la psicoterapia e la terapia cognitivo-comportamentale, l’uso di farmaci.
Fondamentale è il momento iniziale, con un colloquio approfondito che porti il paziente a conoscenza della natura della patologia, della sua cronicità, della molteplicità dei sintomi e della loro variabilità nel tempo, l’importanza di assumere un atteggiamento propositivo e la capacità di reagire in maniera positiva.
La rieducazione vestibolare consiste soprattutto in esercizi che favoriscono l’ abitudine e tendono a ridurre la dipendenza visiva, esercizi che devono iniziare gradualmente e procedere lentamente: esercizi troppo aggressivi possono esacerbare la sintomatologia ed indurre il paziente ad interrompere il trattamento prima che questo abbia portato agli effetti desiderati.
La psicoterapia e la terapia cognitivo-comportamentale devono essere affidate ad uno psicologo clinico a conoscenza della PPPD.
Il trattamento farmacologico consiste in cicli con farmaci inibitori del re-uptake della serotonina (SSRI) o della noradrenalina (NSRI), tenendo conto che il dosaggio deve essere aumentato gradualmente, la risposta individuale è molto variabile, sia in temine di effetti positivi che di effetti collaterali, le risposta può osservarsi solo dopo alcune settimane (8-12), il trattamento deve essere continuato per almeno un anno.
Grazie professore del tempo che ha voluto dedicarci e come sempre queste notizie confermano il fatto come la vestibologia sia una scienza in continuo divenire.
Grazie a voi.
Approfondire l’argomento
dppp
FAQs
Come si cura la PPPD? ›
Esiste una terapia valida ? Il controllo, se non la risoluzione, della PPPD richiede un trattamento integrato e a lungo termine basato su tre cardini: la riabilitazione vestibolare, la psicoterapia e la terapia cognitivo-comportamentale, l'uso di farmaci.
Cos'è la PPPD? ›La PPPD è un disturbo riconosciuto dalla OMS e codificato nell' ICD 11. A-Presenza di vertigine od instabilità per la maggior parte dei giorni in un arco di tempo minimo di 3 mesi. A-1 Sintomatologia presente per tempo prolungato a gravità di espressione fluttuante e variabile nell'arco della stessa giornata.
Cosa vuol dire dizziness? ›Le vertigini e i sintomi dello spettro “dizziness” (capogiri, sensazione di “testa leggera” o instabilità) sono sicuramente tra le cause più frequenti di accesso alla Falls & Syncope Unit (FASU) del St. James's Hospital di Dublino.
Chi fa la riabilitazione vestibolare? ›Il trattamento vestibolare garantisce una consapevolizzazione dell'evento. Il fisioterapista specializzato propone esercizi che vengono eseguiti per evocare la problematica e mette il paziente in condizioni di affrontarla e superarla.
Chi cura i disturbi dell'equilibrio? ›Il medico che si occupa della diagnosi e del trattamento dei disturbi dell'equilibrio è necessario rivolgersi ad un esperto in Otorinolaringoiatra.
In che consiste la riabilitazione vestibolare? ›Il trattamento riabilitativo, che utilizza strategie adattive, sostitutive e di abitudine, comprende una serie di esercizi di riequilibrio e di movimento corporeo, mirati al caso specifico, finalizzati a migliorare il controllo della postura e ad attenuare il sintomo di instabilità o di vertigini.
Cos'è il deficit vestibolare? ›Il deficit vestibolare acuto unilaterale consiste in un'improvvisa asimmetria del funzionamento vestibolare: l'input sensoriale informazionale di un emisistema vestibolare ai centri diminuisce repentinamente in modo più o meno marcato rispetto al controlaterale.
Quali sono le cause degli sbandamenti? ›- Disturbi vestibolari (problemi dell'orecchio interno – sede del labirinto, l'organo dell'equilibrio – e del sistema nervoso).
- Emicrania;
- Traumi cranici conseguenti a cadute accidentali.
- Emorragie cerebrali.
- Ictus.
- Sindrome di Ménière.
L'instabilità può avere diverse cause tra cui disfunzioni delle vie vestibolari del Sistema Nervoso Centrale che governano il nostro senso dell'equilibrio, come tronco encefalico e cervelletto, alterazioni della propriocezione dovuti a disturbi muscolari o articolari, disturbi della vista, malattie sistemiche multi ...
Cosa fare in caso di sbandamenti? ›- ANDARE DAL PROPRIO MEDICO OTORINOLARINGOIATRA PER ESCLUDERE VERE VERTIGINI O CAPOGIRI DI ORIGINE PRESSORIA.
- DOPO AVER ESCLUSO QUESTO PROBLEMA SI DEVE ANDARE DALL'OSTEOPATA PER UNA VALUTAZIONE DEL TRATTO CERVICALE.
Quando le vertigini dipendono dagli occhi? ›
Gli occhi stanchi e pesanti provocano cefalea e tensione sui muscoli cervicali. Le cause dei continui giramenti di testa improvvisi possono essere determinate da una disfunzione oculare, per questo è fondamentale rivolgersi ad uno specialista in Optometria.
Quanto dura riabilitazione vestibolare? ›Quando iniziare la Riabilitazione Vestibolare
Si tratta di sedute di durata di 30-45 minuti in cui vengono eseguiti esercizi mirati al caso specifico.
L'esame vestibolare può essere prescritto da uno specialista ed essere effettuato in convenzione con il SSN o in forma privata. Il costo varia tra i 50 e i 100 euro a seconda della struttura o dello specialista a cui ci si rivolge.
Come sfiammare il nervo vestibolare? ›Il trattamento è sintomatico e prevede l'impiego di anticolinergici, antiemetici, antistaminici, benzodiazepine e corticosteroidei. In presenza di vomito prolungato possono essere necessari la reintegrazione e il mantenimento dei liquidi e degli elettroliti per via endovenosa.
Perché si sbanda mentre si cammina? ›Può essere indicativo di problemi a livello muscolo-scheletrico, ad esempio debolezza della gamba destra o sinistra, che riduce la capacità di spinta, oppure di un disturbo neurologico.
Come si chiama il nervo che aiuta a controllare l'equilibrio? ›Nervo vestibolare ed orecchio interno
Quando si analizza il funzionamento e l'eventuale problematica legata al nervo vestibolare è necessario comunque spiegare il funzionamento del sistema che gestisce l'equilibrio e come questo si mette in contatto con il cervello attraverso il nervo vestibolare.
Alla base del fenomeno possono esserci problemi diversi tra cui vertigini, infezioni dell'orecchio interno o infiammazioni, influenza o infezioni delle vie aeree superiori, la sindrome di Ménière, un trauma cranico o un esercizio fisico molto intenso, un cambiamento della pressione atmosferica e il mal di mare.
Quali sono gli esercizi vestibolari? ›- Allenamento per stabilizzare lo sguardo.
- Rieducazione posturale.
- Esercizi di equilibrio.
- Marcia.
- Esercizi di mobilità del collo.
- Esercizi generali di fitness.
La sindrome vestibolare periferica è solitamente la conseguenza di disfunzioni nei canali semicircolari, nel vestibolo o nel nervo vestibolare. Può quindi comparire a seguito di un trauma cranico, ad esempio, ma anche successivamente alla malattia di Ménière o alla vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB).
Quando si fa l'esame vestibolare? ›L'esame vestibolare è un test che viene proposto quando sussistano manifestazioni sintomatologiche, come ad esempio vertigini ed episodi di sordità, che facciano sorgere il sospetto di patologie a livello del sistema vestibolare.
Cosa succede se il sistema vestibolare non funziona? ›
Le turbe dell'equilibrio, per disfunzione dell'apparato vestibolare, in generale possono manifestarsi con due modalità sintomatologiche: vertigine e disequilibrio. La vertigine è un'erronea sensazione di movimento del corpo o dell'ambiente circostante.
Chi cura la neurite vestibolare? ›Lo specialista che si occupa dei disturbi dell'equilibrio, come le vertigini, è in prima battuta l'otorinolaringoiatra.
Come capire se le vertigini sono da cervicale? ›Individui con sbandamento cervicale lamentano in genere la sensazione di muoversi rispetto all'ambiente o viceversa, percezione che peggiora durante i movimenti della testa o dopo aver tenuto la testa fissa in una posizione per un lungo periodo.
Quando le vertigini sono un problema neurologico? ›I sintomi di accompagnamento possono essere di tipo neurovegetativo (nausea, vomito e tachicardia), otologico (ipoacusia, acufeni) prevalentemente nelle vertigini periferiche; invece di tipo neurologico (tremori, paresi, diplopia, dismetria, cefalea ed altro) nelle vertigini centrali”.
Come capire se gli otoliti si sono spostati? ›- Nistagmo (movimento involontario rotatorio e congiunto dei bulbi oculari);
- Nausea;
- Vomito (raro);
- Tachicardia;
- Perdita dell'equilibrio;
- Visione offuscata;
- Incertezza nei movimenti;
Quali sono le cause della perdita di equilibrio? Tra le cause di una perdita di equilibrio ci sono: vertigini, infezioni o infiammazioni all'orecchio, mal di mare, cambiamento della pressione atmosferica, influenza, trauma cranico, pressione sanguigna troppo bassa o troppo alta.
Quanto tempo ci vuole per guarire dalle vertigini? ›Se gli otoliti sono nel canale laterale, generalmente la persona guarisce in 16-19 giorni, Se gli otoliti si trovano nel canale posteriore, generalmente il disturbo passa in 39-47 giorni .
Come migliorare la sensazione di vertigini? ›Evita movimenti bruschi: per non favorire il giramento di testa è meglio evitare di fare dei movimenti bruschi con la testa, come ad esempio abbassarsi, alzarsi velocemente o girarsi di scatto. Bere acqua: soprattutto in caso di disidratazione, basta bere molta acqua e reintegrare liquidi anche attraverso tè e tisane.
Quanto tempo ci vuole per curare le vertigini? ›Le vertigini e i sintomi associati hanno durata variabile da paziente a paziente: in alcuni soggetti, possono svanire dopo qualche secondo/minuto; in altri, invece, possono protrarsi anche per diverse ore, se non addirittura giorni.
Quando cammino non mi sento stabile? ›L'instabilità può avere diverse cause tra cui disfunzioni delle vie vestibolari del Sistema Nervoso Centrale che governano il nostro senso dell'equilibrio, come tronco encefalico e cervelletto, alterazioni della propriocezione dovuti a disturbi muscolari o articolari, disturbi della vista, malattie sistemiche multi ...
Quando cammino mi sembra di perdere l'equilibrio? ›
Alla base del fenomeno possono esserci problemi diversi tra cui vertigini, infezioni dell'orecchio interno o infiammazioni, influenza o infezioni delle vie aeree superiori, la sindrome di Ménière, un trauma cranico o un esercizio fisico molto intenso, un cambiamento della pressione atmosferica e il mal di mare.
Qual è il miglior farmaco per le vertigini? ›Tra i farmaci, uno dei più usati è la proclorperazina (Stemetil®), che contribuisce ad alleviare i sintomi delle vertigini e della nausea, così come la cinnarizina e simili.
Come si infiamma il nervo vestibolare? ›La sindrome vestibolare periferica è solitamente la conseguenza di disfunzioni nei canali semicircolari, nel vestibolo o nel nervo vestibolare. Può quindi comparire a seguito di un trauma cranico, ad esempio, ma anche successivamente alla malattia di Ménière o alla vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB).
Quando le vertigini dipendono dallo stomaco? ›La gastrite causata da Helicobacter Pylori , così come quella determinata da stati ansiosi, tende ad avvertire oltre ai sintomi più classici quali bruciori di stomaco, nausea e mal di stomaco, anche dei giramenti di testa.
Quanto tempo prendere Vertiserc? ›Non ci sono limitazioni alla durata del trattamento. La dose consigliata è compresa tra 24 e 48 mg al giorno, suddivisa in più somministrazioni. 1-2 ml per tre volte al giorno o 3 ml per due volte al giorno (la confezione contiene una siringa dosatrice con segni di graduazione a 1, 2 e 3 ml).
Come rimettere a posto i sassolini? ›Il medico può somministrare cortisonici, vitamine, vasoattivi a cui associare attività fisica e si può richiedere una riabilitazioni vestibolare. In caso di mal di testa associato si possono prescrivere antiemicranici e acido acetilsalicilico (aspirina o farmaci equivalenti).
Chi soffre di vertigini può guarire? ›Esistono diverse possibilità di cura per le vertigini e gli altri disturbi causati da questa malattia. Esse includono: dieta, in particolare una dieta a basso contenuto di sale per ridurre la pressione dei fluidi dell'orecchio interno. farmaci (antistaminici, antiemetici)